A processo per questa frase: “Profughi stupratori scontino domiciliari a casa Boldrini”

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“Gli stupratori di Rimini? Scontino gli arresti domiciliari a casa della Boldrini”. , è bastata questa frase, sarcastica, a mandare a processo il sindaco leghista di Pontinvrea, Matteo Camiciottoli. Lunedì la prima udienza.

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Ecco perché i tribunali sono ingolfati.

Il sindaco leghista di Pontinvrea, provincia di Savona, aveva pubblicato su Facebook la frase dopo il brutale stupro di Rimini, con protagonisti alcuni immigrati africani guidati da un profugo congolese. E proprio la decisione dei domiciliari per alcuni di loro aveva causato la reazione: “Potremmo dargli gli arresti domiciliari a casa della Boldrini, magari le mette il sorriso”.

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Querelato da Boldrini, ora va a processo. Insomma, chi è responsabile morale dello stupro – e di tutti gli altri stupri commessi dai finti profughi che sono sbarcati in questi anni di governi di sinistra – denuncia chi protesta. E trova dei magistrati rossi che le danno ragione.

Ciò non toglie che Boldrini è una delle responsabili morali di quanto avvenuto. Tutti gli stupri di chi è sbarcato pesano sulla sua coscienza: e quella non potranno liberargliela i suoi amici giudici. C’è un Giudice più grande.