Trieste, leghista sgombera i clandestini dalla chiesa – VIDEO

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Scattato un altro blitz del vicesindaco leghista di Trieste Paolo Polidori: dopo l’intervento del 24 agosto, con lo sgombero di un gruppo di clandestini accampati sulle rive, questa notte è stata la volta della chiesa del “Taumaturgo”. Sotto i portici dormivano circa una dozzina di pakistani quando, alle 0:30, è intervenuto il leghista, che ha poi chiamato la Polizia. I clandestini hanno obbedito e, con coperte e materassi sottobraccio, hanno sgomberato.

«In seguito ad una segnalazione della Consigliera e amica Luisa Polli – dichiara Polidori – mi sono recato sul sagrato della chiesa di Sant’Antonio: le immagini parlano chiaro, una distesa di persone, alle quali ho fatto presente, come da mio dovere civico di cittadino, che le nostre leggi non permettono di bivaccare, chiamando nel contempo la Polizia, intervenuta in breve tempo».

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«Nel frattempo – continua l’esponente della lega -mi sono fermato a parlare con loro: pakistani, sono arrivati dalla Bosnia, di là ce ne sono tantissimi in procinto di partire; il confine orientale è in questo momento l’unico confine aperto, dopo il blocco via mare del ministro Salvini. Le condizioni igieniche di queste persone, poi, erano a dir poco terribili, sia a vista che ad olfatto, cosa che fa sorgere anche pesantissimi dubbi dal punto di vista igienico sanitario, nella salvaguardia della salute dei cittadini».

«So bene che queste azioni sono palliativi – precisa il vicesindaco -, ma è fondamentale il presidio costante del territorio, in vista però di un impegno determinato da parte del Governo, che ha in breve tempo dato ottimi risultati nel settore degli sbarchi: fa però tanta rabbia assistere ai risultati di una politica che sta segnando profondamente la nostra città! Non sarà facile porre rimedio a questo epocale disastro, a questa enorme responsabilità storica della sinistra europea in generale, e di quella italiana in particolare. Ma io ci sono, unitamente chi, come Fedriga, Roberti e Salvini, si impegna ogni giorno per fermare questa invasione: ce la faremo, perché i cittadini ce lo hanno chiesto, ad onta di chi, responsabile del disastro o pavido di natura – conclule -, ha ancora la spudoratezza di additarci come razzisti»