In Sardegna monta la tensione per la sempre più massiccia presenza di afroislamici, con l’ormai rivelato intento della giunta regionale PD di ripopolare l’Isola con afroislamici.

Probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso dell’indignazione popolare è stata l’iniziativa di imporre la presenza di ‘profughi’ nelle università. A spese dei contribuenti.

Probabilmente per questo, ma non si escludono come negli ultimi casi motivazioni di molestie a ragazze locali, un richiedente asilo è stato pestato da un gruppo di cinque ragazzi a Sassari.

Il giovane 22enne della Guinea, arrivato in città come ‘richiedente asilo’ perché c’è la guerra in Siria e ora studia a spese dei contribuenti.

Dopo il primo contatto, l’africano ha protestato. Il ragazzo sardo ha reagito così: “A casa mia faccio quello che voglio, se non ti sta bene tornatene a casa tua”, gli ha risposto, assestandogli un pugno al volto.

Poi il pestaggio. Inevitabile: non puoi pensare di inserire in un tessuto sociale con la disoccupazione alle stelle centinaia di migliaia di estranei privilegiandoli e, pensando che i maschi locali, discriminati, non reagiscano: anche in modo scomposto.

La situazione è esplosiva: o Salvini espelle i 500mila fancazzisti, o migliaia di Traini dilagheranno per le strade.