Italiano espulso dalla Svizzera dorme per strada: “Per avere asilo devi essere straniero”

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Se sei italiano sei un cittadino di serie b, ti conviene partire per l’Africa e salire su un barcone. Ma attenzione: prima getta il passaporto, non vorrai farti identificare come ‘italiano’.

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Dunque le cose stanno così: un cittadino italiano di nome L. M. residente a Saronno, tanti anni fa lascia la sua città e l’Italia e si stabilisce in Svizzera. Lavora per molto tempo, poi le cose gli vanno male.

Così la Svizzera lo prende e lo deposita come un pacco al consolato italiano. Che lo invia a Saronno.

Ma nel frattempo l’italiano aveva perso la residenza a Saronno. Così L. M., indigente e incapace di sostenersi, non può chiedere aiuto al Comune, che naturalmente deve limitare le magre risorse ai propri cittadini.

Essendo italiano, però, non può fare richiesta di asilo, così finisce a dormire sulle panchine dell’Ospedale.

Prego di notare quanto la situazione di L. M. sia paradossale. Egli è italiano, ma non ha residenza in nessun comune d’Italia. O meglio ce l’ha a Saronno, ma da un tempo insufficiente. Pertanto non ha diritto ad essere aiutato: né come cittadino di Saronno né, incredibilmente, come italiano. Insomma è italiano, ma nella sua patria non ha diritto a niente perché non ha residenza in nessun luogo da tempo sufficiente. Se rimane a Saronno, nessuno può aiutarlo. Se emigra in altro comune, peggio. È una sorta di “apolide in patria”.

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Non gli resta dunque che morire di fame, o di freddo quando arriverà l’inverno, possibilmente senza disturbare.

E la Chiesa, quella che, parole loro, ha:

Nulla. Il Prevosto sta ospitando da tempo in canonica o da quelle parti un plotoncino di giovani e robusti africani, quindi per L. M., reo di italianità, non c’è posto.

E così non gli resta che dormire sulle panchine dell’Ospedale. Perché è italiano.

Ps. In alto un vero profughi e alcuni finti profughi sbarcati in Italia.