Effetto Salvini: chiude la fabbrica dei profughi

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L’effetto Salvini è nei numeri. Non solo in quelli degli sbarchi di fatto quasi azzerati, anche nella fine della corruzione che trasformava i clandestini in profughi. In pratica è chiusa la fabbrica dei profughi che sfornava finti rifugiati a ritmo forsennato.

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Gli ultimi dati diffusi dal Viminale confermano infatti la linea dura intrapresa dal Ministro dell’Interno.

A solo un mese dalla stretta indicata nella circolare del 4 luglio dal titolare del dicastero a tutti i prefetti, in particolare sulla concessione di protezione umanitaria, in attesa di abolire tout court questa oscenità che esiste solo in Italia per foraggiare le coop con finti profughi, i numeri che arrivano dalle commissioni territoriali confermano il nuovo trend: la percentuale sulla concessione della protezione umanitaria, quella nel mirino della direttiva del dicastero salviniano, è infatti scesa al 19% (era intorno al 28% prima della circolare). Deve e arriverà a zero.

La protezione umanitaria viene rilasciata nel caso non sussista il requisito per l’asilo politico: in pratica è un’invenzione della sinistra per produrre ‘profughi’ da affidare alle coop che poi, in cambio, foraggiano il partito e le sue fondazioni.

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Ora, questo riconoscimento della protezione umanitaria ha avuto un netto calo da quando è entrata in vigore la nuova circolare sull’asilo del 4 luglio scorso.

Le decisioni adottate tra il 5 luglio e fine agosto sono state 14.367. Emerge che solo al 7% dei richiedenti, pari a 1.041, è stato riconosciuto lo status di rifugiato; al 4%, pari a 538, la protezione sussidiaria; ed al 19%, pari a 2.759, casi di protezione umanitaria. In particolare quest’ultima percentuale del 19% viene messa a confronto con quella registrata alla data del 5 luglio 2018, quando la quota si attestava al 28%. Ma la circolare ha provocato un aumento anche dei dinieghi, passati in poco meno di un mese dal 52 al 67% dei casi presi in esame dalle commissioni territoriali. Dovranno arrivare ad oltre il 90 per cento.

«Tempi più rapidi e minori costi, ora siamo al lavoro per aumentare espulsioni, cosa che chi mi ha preceduto purtroppo non ha fatto», aveva commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Ora tutti attendiamo l’abolizione della famigerata ‘protezione umanitaria’, che ingrassa le coop a spese dei cittadini.




Un pensiero su “Effetto Salvini: chiude la fabbrica dei profughi”

  1. Aumentare le espulsioni? Perchè, sono mai iniziate?
    Forse ieri sera, io non c’ero.
    Ma certo , ormai sono ben oltre 1 milione di gorilla sparsi a fare i cazzi loro a nostre spese ben consci che la nostra gente ha palle di piombo ai piedi,manette alle mani e collare al collo con guinzaglio fissato alle sbarre. ”Espelli” , Salvini, quanti oggi , 10?…Ne entreranno altri 200 dalla porta di servizio.Chi vi ha preceduto sono criminali da processare in modo non abbiano scampo dall’impicaggione, ad una nuova Norimberga compresi i loro simpatizzanti ”utili idioti” che si agitano addirittura gratis.Vedremo presto se ci state prendendo per il culo come gli altri.Comunque il nemico peggiore è la cronica catatonia del vicino di casa,che pensa: Tanto non mi riguarda.

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