Nei giorni scorsi questa notizia:
“Tornatene al tuo Paese”, giovani italiani picchiano mantenuto
Diffusa dai media di distrazione di massa come ‘gesto razzista’.
Come potete leggere nel nostro articolo, Vox aveva subito avvisato:
Da mesi in zona si susseguono molestie alle ragazzine locali da parte di questi presunti minori e reazioni violente da parte dei ragazzi italiani. Finirà male.
E infatti è bastato un giorno a chiarire i reali contorni di questa vicenda. Non di ‘razzismo’ si è trattato (sempre che non volere essere circondato da africani in Italia sia da considerare razzismo…), ma di legittima difesa.
Ieri, infatti, alla locale caserma dei Carabinieri infatti, si è presentato il reale autore dell’aggressione, un adulto. Si è presentato assieme alla figlia.
Entrambi hanno denunciato episodi in cui la ragazzina, sedicenne, p stata fatta oggetto di pesanti molestie dai magrebini ospiti della struttura di Raffadali. Minacciata anche con un coltello.
E nessuna aggressione, tutto inventato dal giovane profugo molestatore di ragazzine: l’uomo ha solo difeso, avvisando il molestatore, la figlia dalle attenzioni non gradite riservatele.
Purtroppo per l’italiano, sui fatti di Raffadali è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Agrigento, guidata da lui, l’amico dei clandestini: Luigi Patronaggio.
Insomma, abbiamo dei presunti minorenni tunisini in fuga dalla guerra in Siria che vengono mantenuti e molestano le nostre sorelle, figlie e nipoti. E se qualcuno si ribella, lo definiscono razzista.
Bene: siamo tutti razzisti. E c’avete rotto le palle.