Salvini: “Limite al numero di giocatori stranieri in Serie A”

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«Felice che anche altri importanti esponenti del mondo del calcio mi diano ragione. Occorre un limite al numero di giocatori stranieri in campo per poter dare spazio e fiducia a tanti giovani italiani che altrimenti vengono sacrificati». Così il vice-premier e ministro degli Interni Matteo Salvini, su Leggo.it, concorda con il grido d’allarme lanciato ieri dal Ct della Nazionale Roberto Mancini sulla necessità di far giocare di più italiani in Serie A.

Ieri Mancini se l’era presa con i club chiedendo più coraggio ai suoi colleghi allenatori: «Fate giocare i calciatori in serie A – aveva detto il ct azzurro – ne abbiamo di bravi ma alcuni stanno in panchina mentre al loro posto giocano stranieri meno dotati».

Il problema è che, come nel caso dell’immigrazione in generale, la presenza di calciatori-immigrati comprati già fatti dall’estero, costa meno che crescere calciatori italiani. E impedisce la loro realizzazione: più semplice inserire un sudamericano a basso costo già maturo che inserire un giovane italiano e farlo maturare.

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Che poi questo sia un danno anche per i risultati dei club – è da quando schieriamo troppi stranieri che non dominiamo più in Europa – che per la Nazionale, non importa, perché i club non vedono oltre il loro naso. Come del resto gli ‘imprenditori’ che assumono immigrati low-cost invece di italiani: non comprendono che così rendono invivibile anche la società dove vivono loro stessi per un mero guadagno a breve termine.

Provate a fare sbocciare un fiore che ha bisogno di sole in una foresta con vegetazione alta e fitta.

Ergo, nel calcio come nella società servono regole imposte da chi governa.