Dopo giorni di combattimenti nella zona a sud di Tripoli, il consiglio presidenziale libico ha ordinato aòla Forza anti-terrorismo di Misurata, guidata dal generale Al Zein, di entrare nella capitale.
Nella notte, un primo convoglio di 300 veicoli, pick-up, cingolati e blindati, ha fatto il suo ingresso nella capitale, seguito da altri 300 qualche ora dopo.
Le truppe si sono insediate attorno all’aeroporto internazionale di Mitiga, 8 km ad Est dal centro di Tripoli, pronti a convergere verso sud.
Immediato il ripiegamento delle forze filo-francesi della Settima brigata di Tarhuna, che si sono ritirate dai sobborghi meridionali di Tripoli.
Il ripiegamento è avvenuto anche dinanzi all’incalzare delle Forze di deterrenza (Rada) che fanno capo al governo di accordo nazionale (Una) nella zona di al Khala e a Wadi al Rabia, sempre nella parte sud della capitale. Il mandato conferito alla forza anti-terrorismo è quello di «sorvegliare le zone di cessate il fuoco, il disimpegno a Sud di Tripoli, e procedere a una transizione di poteri per il controllo del territorio alle forze militari regolari entro il 30 settembre». Un mandato a tempo per riportare la legalità a Tripoli dopo la pericolosa escalation accelerata da «infiltrazioni di agenti della Cirenaica foraggiati da Francia ed Emirati», denunciano fonti di Tripoli.
L'Italia deve essere la protagonista del processo di stabilizzazione del Mediterraneo. Le incursioni di altri che hanno interessi economici non devono prevalere sul bene comune che è la pace. Anche io sono disponibile a correre qualche rischio e a tornare presto in #Libia. pic.twitter.com/7nsY4mmx3x
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 4 settembre 2018
Fa piacere saperlo e speriamo che tutto torni a posto.
Però temo che coi libici abbiamo fatto nuovamente una figura da niente…