Emergenza: 50mila clandestini e detenuti pronti ad imbarcarsi verso l’Italia

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Adesso il rischio forte è che possa ripartire il traffico dalla Libia. La situazione, con le milizie ‘francesi’ finanziate dagli scafisti che marciano verso Tripoli, potrebbe precipitare e portarsi dietro il blocco navale che ha stroncato la tratta con la decisione di inviare a Tripoli le motovedette destinate alla Guardia Costiera libica.

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Secondo informazioni i presìdi che consentivano il pattugliamento della costa e le vie di accesso al mare sarebbero saltati.

Le notizie giunte dalla Libia nelle scorse settimane parlavano di almeno 50mila clandestini pronti ad assaltare l’Italia in caso di riapertura del traffico.

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E l’allarme è alto, tenendo conto che dai centri di detenzione sono fuggiti centinaia di criminali, tra loro sembrano esserci molti terroristi islamici.

Il dispositivo di sicurezza è saltato e questo — come viene sottolineato dagli analisti — potrebbe impedire agli ufficiali della Guardia costiera di fare rifornimento di carburante e dunque salpare per effettuare i controlli in mare.

L’ultima crisi libica, nel giugno 2017, causò l’arrivo in Italia di 12 mila e 500 clandestini in 36 ore su 25 imbarcazioni: per questo è urgente che l’Italia invii navi militari a fare il lavoro della Guardia Costiera libica e riattivi i presìdi di terra con la protezione di truppe speciali dove portare eventuali clandestini: a quel punto, con le truppe italiane (e magari anche della Nato, altrimenti usciamone se serve solo a tenere carri armati nei Paesi Baltici) a protezione, nessuno potrebbe non riconoscere la Libia «porto sicuro».

L’Italia ha attualmente 300 militari dell’esercito italiano a Misurata e 100 uomini della Marina Militare a Tripoli. E’ tempo di attivarli. Non c’è tempo da perdere.




Un pensiero su “Emergenza: 50mila clandestini e detenuti pronti ad imbarcarsi verso l’Italia”

  1. Per piacere qualcuno dia una svegliata al Ministro Trenta!
    Per quanto ci compete, dovremmo tutti scriverle su twitter per invocare un intervento militare in Libia per stabilizzarla e l’ormai necessario BLOCCO NAVALE!

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