Ragazzino massacrato da albanesi, Questura: “Non possiamo arrestarli, sono tutelati”

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Sono rimasta sconvolta, ho visto mio figlio tumefatto in volto e spaventato – accusa la mamma del ragazzino – ha riportato un trauma cranico e abbiamo trascorso la notte prima in ospedale e poi in questura. Mi sono sentita dire che non era possibile trattenere i due responsabili essendo tutelati dalla legge. E’ choccante vedere che la legge non ci tutela come cittadini ed esseri umani”.

Dopo il pestaggio, per sedare il quale sono intervenuti anche gli operatori del locale, il ragazzino ha allertato il papà, funzionario di polizia.

Il ragazzino italiano di 14 anni è stato pestato a sangue dal branco mentre era fuori con gli amici: finito in ospedale con una prognosi di 22 giorni, aggredito e picchiato da 5 ragazzi stranieri al bar Bamboo del parco Novi Sad. Chiamata la polizia, sul posto si è subito recata una volante. La prontezza degli agenti intervenuti ha permesso di fermare subito due dei cinque aggressori: minorenni albanesi identificati in Questura ma solo denunciati a piede libero.

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All’origine del pestaggio le molestie degli albanesi verso una ragazzina che si trovava in quel momento insieme al 14enne e agli amici, intenti a ballare.

“Quello di ieri rappresenta l’ennesimo episodio di violenza all’interno del Novi Sad, meta preferita di soggetti a rischio e che fanno del delinquere il loro pane giornaliero – afferma ancora la donna – chiedo alla politica nazionale di prendere provvedimenti legislativi in grado di rendere più sicure le nostre città. Oggi è capitato a mio figlio, ieri ad altri ragazzi e domani ad altri può toccare la stessa sorte”.

Pestano a sangue anche i vostri figli, e voi non potete fare nulla perché “sono tutelati”! E’ il tempo della rivolta contro l’invasione: manca poco prima che i cittadini – insieme ai cittadini in divisa – prendano nelle proprie mani quello che la politica non riesce a fare.