Possiamo espellere i 500mila clandestini: costa 50 volte meno che mantenerli in hotel

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Così Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio

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Giancarlo Giorgetti ha avuto modo anche di parlare del caso della nave Diciotti. Ammette che c’è stato qualche problema con la Guardia Costiera e poi passa a commentare alcune affermazioni di Matteo Salvini. “I 500mila respingimenti promessi da Salvini? – rinfaccia Giorgetti -. L’ha sparata grossa. Mi accontenterei che non arrivassero più. Se è un pericolo che la gente si stanchi dal continuo rilanciare? Sì lo è. Ma Salvini ha un intuito pazzesco. E sa tararsi sul sentimento e sulla pancia dell’elettorato e quando sentirà, frenerà”.

Qualcuno – non Salvini – pare non comprenda la situazione. Se non espellete voi le centinaia di migliaia di clandestini che infestano l’Italia, centinaia di Traini lo faranno in un modo meno gentile. E non è una minaccia, è una ovvia previsione.

Guai a non rispettare le promesse elettorali andando dietro ai moderati infiltrati in quello che è ormai il movimento di riferimento dei patrioti italiani.

Anche perché l’espulsione di massa è fattibile e non comporta problemi logistici insormontabili, anzi. Ed economicamente sarebbe un risparmio notevole in spese di accoglienza. E non solo.

In Italia ci sono circa 500-600mila clandestini. Quanto impiegheremmo a rimpatriarli? Beh, utilizzando gli aerei militari da trasporto non troppo tempo.

L’Italia possiede 22 C-130. L’aereo può trasportare comodamente 100 clandestini a botta, con accompagnatori. In teoria, se ci fosse la volontà, ogni viaggio potrebbe trasferire lontano dall’Italia ben 2.200 clandestini. Con un solo viaggio a settimana, un ritmo nemmeno tanto frenetico, si potrebbero espellere più di 114mila clandestini in solo 1 anno: 560mila nel giro di una sola legislatura.

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E questo esclusi gli altri aerei civili che il governo potrebbe noleggiare. Il costo per ora di volo si aggira sui 6/7mila euro compresa la manutenzione. Tenendo conto che mediamente parliamo di 10 ore di volo tra andata e ritorno (ad esempio la Nigeria), il costo totale dell’espulsione ogni anno di 114mila clandestini ci costerebbe solo 80 milioni di euro. Una bazzecola rispetto ai 5 miliardi di euro che spendiamo per tenerli in hotel.

Ovviamente non è così semplice, ci vogliono accordi con i Paesi di provenienza, ma anche questo problema è superabile con un iniziale spostamento dei clandestini in un Paese terzo – metodo israeliano – e, oltretutto, con tutti i fondi che versiamo agli Stati africani – sia direttamente che attraverso le rimesse dei loro immigrati regolari -, potremmo minacciarli di blocco trasferimenti in caso si rifiutino di riprendersi i loro clandestini.

Insomma, per eliminare dal territorio nazionale i vari Oseghale spenderemmo solo 500 milioni di euro in una legislatura rispetto ai 25 miliardi di euro che servirebbero nei prossimi 5 anni per ospitare in hotel gli attuali 200mila ospiti (che sono la parte più semplice del mezzo milione da espellere perché già sappiamo dove sono: basterebbe andarli a prendere e portarli al primo aeroporto militare).

Le coop rimarrebbero a bocca asciutta e i nostri aerei militari servirebbero finalmente a proteggere le frontiere invece di andare a fare guerre inutili al servizio di Washington.

E, magari, un’altra Pamela non sarà fatta a pezzi.

Sia chiaro: Vox ricorderà spesso a Salvini la promessa fatta. Fallirà provandoci? Saremo con lui. Non ci proverà? Saremo contro di lui.

Ma siamo certi che farà di tutto per mantenere la promessa.




2 pensieri su “Possiamo espellere i 500mila clandestini: costa 50 volte meno che mantenerli in hotel”

  1. L’affermazione infelice di Giorgetti è senz’altro dovuta a due fattori:

    1) Per sua stessa ammissione, Giorgetti non sa usare internet; pertanto non ha il polso dello stato d’animo del popolo italiano che ogi è persino più sovranista e anti-immigrazionista di quanto lo sia lo stesso Salvini.

    2) Nel suo ruolo di sottosegretario di Stato, si trova a dover tenere cucita questa difficile alleanza tra Lega e M5S e purtroppo i grillini sono e rimarranno sempre delle zecche rosse e quindi non avranno mai posizioni nette e coerenti sulla crisi migratoria e sulla sovranità nazionale.

    Tenga conto il buon Giorgetti che il suo capo Salvini sta seguendo la linea giusta ed è oggi l’unico interprete della volontà popolare. Se fallisse sulla questione dell’immigrazione, la Lega tornerebbe immediatamente dalle stelle alle stalle. Quindi su questa non può mollare!

  2. Perché non nfare propria, adattandola alla situazione italian, la proposta che poco tempo fa ha avanzato proprio Israele ai “migranti” che si trovavano sul suo territorio:
    Se tornate a cas entro un mese vi diamo ( mi sembra) 3000 dollari: Passato quel periodo vi buttiamo fuori comunque senza darvi una lira.
    Ora viste le cifre perché nonfare una proposta analoga?
    Perché ad esempio non dare 5000 euro a chi vuol ritornare al suo paese (entro un tempo di sei mesi dopo il quale rimane il rischio di espulsione senza alcun beneficio) al momento del suo imbarco su voli di Alitalia e previo prelievo di impronte digitali per un sicuro riconoscimento avverso a un ritorno illegale?
    Facendo i conti, oggi un clandestino costa all’erario circa 35 euro al giorno, facciamo 30 per sicurezza. Sono circa 11000 euro all’anno. Sono i circa cinque miliardi per 500 mila clandestini. Questo senzasenza contare quanto ci costano in termini dia ssitenza sanitaria e altro perché allra la cifra è assai più alta.
    In questa ipotesi invece spenderemmo 5000 più 1000 per il volo e spese organizzative. Sono 6000 una tantum, circa tre milardi se estesi ipoteticamente a tutti i clandestini. Sempre una tantum e non ogni anno.
    Penso che per una cifra di 5000 euro molti potrebbero essere disposti a ritornare; essendo un ritorno su base volontaria si salterebbero tutti i procedimenti burocratici e giudiziari, tipo ricorsi, controricorsi, magistrati etc. e risparmieremmo bei soldi.
    Anche riducendo a 20 euro l’esborso per ogni immigrato clandestinocome proposto dal Viminale le cifre da sborsare ogni anno sarebbero comunque più di tre miliardi all’anno, oltre appunto le spese sanitarie etc.
    Cosa osta ad un provvedimento di tal fatta, oltre naturalmente agli strilli di coloro che ci campano su questi ( i nostri) soldi, dalle ONG alle organizzazioni cripto-sorosiane, dai sinistri “accoglioni” agli avvocati dei ricorsi etc.?

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