Jesolo: agente nei guai per aver detto la verità sui migranti

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Il sunto del suo discorso parlando dello stupro di Jesolo: non ti appartare con un migrante appena conosciuto, se non vuoi essere stuprata: potete dargli torto? Con questo, l’immigrato va, minimo, evirato. Ma tante di queste violenze si potrebbero evitare se le vittime non seguissero i consigli di Boldrini.

Certo, non è carino dire di una ragazzina violentata che se l’è cercata, anche se è la verità. Ma come altro descrivere la situazione di chi accetta di appartarsi con un immigrato appena conosciuto su una spiaggia?

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Purtroppo viviamo un’epoca di sensibiloni – snowflakes li chiama la destra americana – che non sopportano la verità. Che ha sempre fatto male, ma oggi di più.

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La ragazzina di 15 anni violentata sulla spiaggia di Jesolo per lui, sostanzialmente “se l’era cercata”, e così è finito nella bufera un agente di polizia in servizio al commissariato di Adria (Rovigo), Mauro Maistro, che su Facebook ha inanellato una serie di frasi choc un po’ contro tutti, dai migranti, a Stefano Cucchi. Ma è stato sul fatto di Jesolo che l’agente ha superato il limite: “Queste ragazzine – ha scritto sul suo profilo Fb – pensano di rimediare una canna facendo… agli spacciatori. Poi trovano quello che invece vuole…e allora piangono perché le stuprano”. Frasi violente e odiose, che l’autore ha ora cancellato dal profilo social, non prima che venissero ‘intercettate’ dalla blogger Selvaggia Lucarelli. Sulla vicenda è intervenuto il Viminale, spiegando che “l’amministrazione ha trasmesso gli atti agli uffici competenti affinché venga valutato con immediatezza ogni profilo di responsabilità disciplinare”.

Ah, la blogger Selvaggia Lucarelli, che di mestiere fa la spia su facebook.

Ormai è diventato più grave dire la verità, per quanto scomoda possa essere, che stuprare.