Salvini sfida la magistratura rossa: “Niente immunità”

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Dopo l’apertura dell’indagine a carico di Matteo Salvini, il ministro degli Interni definisce un boomerang la mossa disperata del pm rosso sul caso Diciotti.
“Ho ricevuto una marea di messaggi di solidarietà. Anche soprattutto da parte di gente che è fuori dalla politica e che non ha votato Lega. Credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare qualcuno”.

“La cosa benna del post Agrigento è che tra i tanti messaggi di sostegno, che tengo per me, anche parecchi di giudici e pubblici ministeri di varie procure italiane. È il segno che la politicizzazione va stretta anche a molti operatori della giustizia”.

“Mi hanno fatto piacere le parole di Berlusconi come quelle della Meloni. Meno le dichiarazioni di esponenti di Forza Italia. Ipocrite per come si stanno comportando in Parlamento”.

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“Non c’è nessuna opzione di uscita. Noi siamo lì ma vogliamo ridiscutere il nostro costo per essere lì vito che i servizi sono sempre più scarsi. La nave Diciotti dimostra che è possibile un dialogo anche fuori dai confini europei perché l’Albania ha risposto positivamente. Così la Chiesa”.

Un velo pietoso sulla Chiesa: in questo caso Salvini ha sbagliato.

“Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire…Non cerco voti per sfangarla”.