Stavolta niente pubblicità demenziale, ma una dichiarazione all’altezza: “Cos’è questa cattiveria, questo livore?”, Oliviero Toscani, in un’intervista al giornale amico Corriere della Sera, difende i Benetton dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova.
“Non sono un tecnico, ma ho sempre sentito che era seguito con dei parametri molto più ampi della media europea”, dice.
“Parlano i grillini che ne hanno fatte di tutti i colori, che sono contro tutto, contro la Gronda? Siamo un Paese che deve andare dallo psicanalista. Ma ha visto la mia foto che gira”.
Sbagliato prendersela con i Benetton – dice- perché “loro sono delle persone serissime” e lo ribadisce più volte: “Sì, sono sempre stati seri, hanno sempre fatto le cose al massimo.. e lo dico io che ci ho lavorato insieme”.
“Da fotografo e da uomo immagine – aggiunge – posso dire proprio questo: siamo un popolo di infelici, incattiviti. Ce l’abbiamo con la nostra condizione, secondo me è per una colpa nostra. Ma allora prendiamoci a sberle per strada, sarebbe più sano a questo punto. Che popolo cattivo… E non dico solo quello italiano, l’umanità. Ce l’abbiamo con tutti…”.
“Mentre stavo partendo da casa mi ha chiamato un tecnico del mio service, che doveva raggiungermi a casa. E mi ha detto: sono in ritardo. Ho voluto aspettarlo…”, racconta e aggiunge:”Grazie a quel ritardo sono partito un’ora e mezza dopo, senno sarei stato là”.
Non tutti hanno il ‘service’.