Lega presenta il conto a Benetton:”Ripaghi le vittime e ricostruisca il ponte”

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“Se Autostrade per l’Italia metterà in breve tempo a disposizione risorse per gli sfollati, per i familiari delle vittime e ricostruirà il ponte Morandi senza aspettare le indagini, noi decideremo se rescindere o meno il contratto di concessione”. Così il sottosegretario ai Trasporti, il leghista Edoardo Rixi.

“Se Autostrade dimostrasse di avere un comportamento umano, anche il governo avrebbe atteggiamenti diversi, potremmo sederci attorno a un tavolo”, spiega ancora Rixi parlando della richiesta di Matteo Salvini di una donazione di 500 milioni che Autostrada per l’Italia dovrebbe destinare alle famiglie coinvolte nel crollo del ponte. Il leghista, poi, ribadisce: “Se forniscono un aiuto economico ci può essere un attenuante. Mi auguro che i toni si possano a placare. Non abbiamo voglia di litigare, ma – aggiunge – Autostrade si deve assumere la responsabilità di aver creato un danno enorme umano e anche economico”.

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Rixi critica anche il comunicato in cui Autostrade attribuiva il crollo del ponte a un fulmine:“Se lo potevamo risparmiare perché – dice – non c’è stato nessun fulmine. E non risulta nessun fattore esterno, quindi c’è stato un cedimento strutturale”. Il leghista ammonisce “chi vuol fare business sulla pelle degli italiani” di andare pure tranquillamente all’estero anche perché molte aziende sono già pronte a sostituirsi ad Autostrade per l’Italia. A chi accusa la Lega di aver ricevuto 150mila dai Benetton nel lontano 2006, fa notare che si trattava di un’altra Lega che nulla ha a che vedere con quella attuale e ricorda ce lui, già in quel periodo, si batteva per la messa in sicurezza del ponte. Rixi, infine, ha annuciato, insieme al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che i genovesi avranno un nuovo ponte entro il 2019.”Chi pagherà il nuovo ponte sarà Società Autostrade, chi lo costruirà lo valuteremo”, chiarisce Rixi, mentre Toti stima che “Il ponte va ricostruito il prima possibile, Società Autostrade ha parlato di cinque mesi, credo che entro un anno sia possibile”.

Tutto molto bello. Ma al di là del fatto che il ponte è un’oscenità urbanistica, e che Genova ha bisogno di recuperare ‘spazio vitale’ – e non solo Genova -, il problema di fondo rimane: non si può regalare un monopolio ai privati. E’ ontologicamente demenziale quanto fatto da D’Alema nel 1999.