Le madri di ISIS sono tornate in Europa, con i loro bambini

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La più grave minaccia alla nostra società sono i loro figli. E noi gli aiutiamo a farne di più attraverso sostegni economici, case popolari, asili e altri fattori che li incitano a riprodursi.

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Le chiamano «madri del terrore» e sono il nuovo incubo degli 007 che seguono i militanti dell’Isis rientrati in Europa.

La prima di queste cellule – guidata da una madre che dopo aver spinto le due figlie ad aderire all’Isis le incoraggiava a colpire in Gran Bretagna – è stata neutralizzata.

La 22enne Rizlaine Boular è stata condannata a 16 anni per aver progettato, con la madre Mina Dich e la sorella Safaa, un attacco a colpi di coltello davanti al parlamento di Westminster.

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A descrivere nei particolari la minaccia a lungo termine sono Joana Cook e Gina Vale, ricercatrici del «Centro Internazionale per lo Studio della Radicalizzazione» del King’s College di Londra: “Da ISIS alla Diaspora, sulle tracce di donne e minorenni dell’Isis”.

Secondo la ricerca, solo nel Regno Unito, almeno 145 donne e 50 minorenni si erano uniti alla brigata di 850 jihadisti che tra il 2013 e il 2017 ha lasciato il Regno Unito per raggiungere il Califfato. E ora, visto che sono donne, hanno avuto più facilità a rientrare in ‘patria’ rispetto ai loro colleghi terroristi maschi.

«Riteniamo scrivono le ricercatrici che alcune donne rappresentino una particolare minaccia () in base al ruolo ricoperto nell’ambito della sicurezza, all’addestramento ricevuto () e alla potenziale capacità di utilizzare altrove queste loro capacità o trasferirle ai figli».

Vere e proprie levatrici di terroristi islamici, ma anche attentatrici suicide.