Il regalo del Pd ai Benetton prima delle elezioni: 12 miliardi di euro

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Dopo aver ricevuto il regalo miliardario dell’allungamento delle concessioni, Autostrade (Benetton), festeggiò lo scorso Natale l’approvazione di un emendamento alla legge di Bilancio che permise a loro, concessionari, di moltiplicare ulteriormente i guadagni gestendo in proprio quasi la metà degli appalti.

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In pratica, dopo la leggina approvata dal PD, poterono fare manutenzione senza dover ricorrere alle gare d’appalto. Non sappiamo se questo ha avuto un impatto anche sulla strage di Genova. Sicuramente lo ha avuto nei soldi, in più, incassati dai padroni delle ‘nostre’ autostrade.

Due anni fa fu approvato il Codice degli appalti che stabiliva che le concessionarie avrebbero potuto riservare agli appalti senza bando solo una quota del 20 per cento del totale dei lavori autostradali.

Ma due mesi prima delle elezioni, grazie all’emendamento del governo Gentiloni, la ripartizione è passata a 60 per cento a gara e 40 interna. Praticamente hanno raddoppiato gli incassi delle consociate (aziende di costruzione) Itinera, Abc, Sicogen, Sea, Interstrade, Sina della famiglia Gavio e Pavimental e Spea di Autostrade per l’Italia (Benetton) con una leggina del PD.

Parliamo di un regalo di circa 1 miliardo e 200 milioni di euro l’anno. L’Ance, Associazione dei costruttori, calcola che il totale dei lavori sottratti al mercato e ‘regalati’ ai padroni della autostrade sia di circa 15 miliardi di euro, 12 dei quali relativi a interventi delle società controllate dal gruppo Autostrade per l’Italia (Benetton), e 2,7 miliardi ad interventi delle società del gruppo Sias (Gavio).

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Questo, probabilmente, getta nuova luce sullo scontro tra Di Maio e Renzi: “Da oggi le lobby di questo Paese sanno che se lavorano con lo Stato italiano e non rispettano le regole, noi gli revochiamo le concessioni – ha affermato il vicepremier -. Non gli facciamo le proroghe e le norme di notte, come si faceva prima. Ricordiamoci che nello sblocca italia, nel 2015, fu inserita una ‘leggina’ nella notte che prorogava le concessioni ad Austrade per l’Italia in barba a qualsiasi regola sulla concorrenza”.

“Non abbiamo solo un problema con quelle convenzioni e quei contratti, ma anche relativo al fatto che quando sono scaduti i termini sono stati prorogati, in passato, perché si finanziavano legalmente le campagne elettorali a destra e a manca. A me non l’ha pagata Benetton e quindi abbiamo la libertà di poter recedere da questi contratti”.

Renzi smentisce: “Chi come Luigi Di Maio dice che il mio governo ha preso i soldi da Benetton o Autostrade è tecnicamente parlando un bugiardo. Se lo dice per motivi politici invece è uno sciacallo”, afferma.

Difficile credere che Benetton non abbia finanziato il clan Renzi, visto il regalo di 12 miliardi di euro.