Genova: il crollo è iniziato nel 1999, quando D’Alema ha regalato Autostrade ai Benetton

Vox
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Poche ore dopo la strage di Genova – perché di strage si tratta, non di tragedia -, ci siamo chiesti provocatoriamente, se Toscani non avrebbe realizzato una delle sua demenziali pubblicità davanti al ponte crollato, che rappresenterebbe perfettamente i suoi committenti oltre alla società multietnica che loro e lui vogliono imporci.

BENETTON E L’AFFARE AUTOSTRADE – Durante la grande svendita delle aziende di Stato, costruite con i soldi degli italiani, Benetton, solo comprando e rivendendo dall’Iri la catena Gs ha messo a segno una plusvalenza da 4.500 miliardi di vecchie lire.

Solo nel 2016, i ricavi da pedaggio di Atlantia (che controlla Autostrade) sono ammontati a 4 miliardi. Questo perché la vendita in blocco della Società Autostrade ha garantito ai nuovi Benetton, non una posizione dominante, ma addirittura monopolistica.

Soldi non reinvestiti in miglioramento della rete, come avrebbe fatto una società pubblica, ma in acquisto di altre società. Questo significa una perdita di ricchezza per la nostra rete infrastrutturale. Ed è la dimostrazione del limite che ha il privatizzare componenti strategiche dell’economia, senza imporre un minimo di utili da reinvestire.

E come nel caso Telecom, di fatto ‘regalata’ all’amico Colaninno, nel 1999 è il governo di Massimo D’Alema ad imporre all’Iri di privatizzare le autostrade. Per i Benetton si tratta di un grande affare da affiancare a quello di Autogrill, anch’essa acquistata tre anni prima sempre dall’Iri assieme alla catena della grande distribuzione GS. L’operazione finisce nel mirino dell’Antitrust che chiede ai Benetton di aprire le strade italiane anche ad altri concorrenti della ristorazione. Ma, secondo l’Agcom, il diktat dell’autorità guidata da Giuseppe Tesauro non viene osservato e per questo, nel 2004, i Benetton si beccano una multa da quasi 16 milioni di euro. Una puntura di spillo.

E’ arrivato il tempo di pagare? Salvini dice di sì:

Autostrade deve essere nazionalizzata.