Sostenevano l’Isis con «finanziamenti» in denaro e inviando «aspiranti combattenti pronti ad unirsi alle milizie jihadiste».
Per questo due immigrati marocchini di 32 e 26 anni, Yassine El Mane e Mouhssine Ouakki, sono stati espulsi dal territorio italiano.
Yassine El Mane «aveva allacciato e mantenuto contatti, anche attraverso il web, con soggetti dimoranti in Marocco e Francia attestati su analoghe posizioni».
Secondo i carabinieri, che hanno dato esecuzione a un mandato di espulsione firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, il 32enne «ha favorito l’invio nel teatro di guerra siro-iracheno di aspiranti terroristi intenzionati ad unirsi alle milizie islamiche attive nell’area e di aver eseguito versamenti in denaro a favore di due connazionali combattenti nel predetto teatro di guerra». A Ouakki si contesta invece di «essere legato da vincoli di parentela ad un soggetto appartenente ad una cellula terroristica, affiliata allo Stato Islamico e di aver seguito un percorso di radicalizzazione, partito dall’isolamento individuale e proseguito con l’indottrinamento ideologico».