“I rom sul treno ci esasperano, ho difeso i miei passeggeri”: parla la capotreno Trenord

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I radical chic e Trenord contro la capotreno che sulla linea Milano-Cremona, martedì 7 luglio, ha osato invitare i molestatori Rom a scendere. Scatenando l’ira di tal Ariano, passeggero di sinistra e ricercatore di ‘filosofia teoretica’.

Il suo “molestatori e zingari scendete” perché “avete rotto i coglioni” è piaciuto a tutti tranne che ai soliti disadattati snob.

Trenord (su richiesta del PD) la vuole licenziare, ma è intervenuto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, e dubitiamo che la società controllata dalla Regione Lombardia si permetta di agire contro la volontà della maggioranza degli italiani come fece prima delle elezioni contro un altro capotreno, quello che osò offendere l’africano senza biglietto che lo stava pestando.

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“Ero sotto pressione – riporta un collega a Il Messaggero – è stato il gesto estremo di una situazione al limite. C’è esasperazione per la presenza di gruppi di rom sul treno, quell’annuncio l’ho fatto per difendere i miei passeggeri”.

La capotreno, quindi, lo ha fatto per le condizioni in cui lei e sui colleghi sono costretti a lavorare. A lavorare, specifico. Ma questo non è una novità. È fatto saputo e risaputo che sui treni regionali ci siano i furbetti che fanno di tutto pur di non pagare il biglietto. Si sa anche che gli stranieri (ma non solo) “molestano” i viaggiatori regolri nella speranza di raccattare qualche moneta. Questo si sapeva già. Lo ha ribadito la capotreno. E lo confermano i suoi colleghi. Più volte, anche i sindacati di categoria hanno segnalato queste condizioni di disagio. “È una tratta sulla quale molti passeggeri viaggiano senza biglietto – conferma un rappresentate di categoria – in cui le intemperanze verbali dei viaggiatori inadempienti nei confronti degli addetti ai lavori sono all’ordine del giorno”.

Il regionale Milano-Cremona, stando ai racconti degli addetti ai lavori, sembra essere una terra di nessuno. Sul treno si può trovare chi chiede soldi prima della partenza, chi pretende di circolare gratis e anche chi affronta a muso duro i dipendenti di Trenord. “Spesso – racconta ancora a Il Messaggero un passeggero – ci troviamo a bordo dei convogli nelle ore serali, durante il rientro a casa, senza alcuna guardia giurata e completamente allo sbando. I controllori si rinchiudono in testa al treno, insieme ai macchinisti. Ma nei convogli non c’è sicurezza e si viaggia nel terrore che qualche malintenzionato possa salire e farci del male”.

E’ incredibile che una donna che lavora si debba spiegare per avere fatto l’ovvio: invitare i parassiti a lasciare il treno. Questo descrive perfettamente dove è arrivato il fanatismo di una parte politica che è minoranza ma è quasi monopolio nei media di distrazione di massa.




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