Vasto, quartiere occupato da immigrati, il prete: «Sto con Salvini»

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Vasto, quartiere di Napoli infestato di immigrati. Lì c’è un palazzo in via Milano 40, un intero stabile dove ogni regola conosciuta, civile, sociale o umana viene azzerata dalla realtà dell’immigrazione.

Dove gli immigrati assaltano i passanti e pestano le ragazzine. Dove le risse sono cosa quotidiana:

⚠️⚠️ Napoli, ancora tensioni al Vasto: weekend di risse tra immigrati e rabbia dei cittadini(ilMattino)

Posted by Lucia Borgonzoni on Monday, August 6, 2018

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E dove qualcuno spara agli immigrati perché la situazione è sfuggita dal controllo.

Scene e odori da voltastomaco.

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Chi abita nel Vasto conosce ben il palazzo. Via Milano 40, è il simbolo della sconfitta del Comune, della Prefettura e di ogni istituzione competente.

Basta affacciarsi nell’androne per capire molto. Un divano utilizzato per la notte sotto le cassette della posta con cognomi tutti stranieri. Oltre venti contatori dell’Enel, la metà con luci rosse accese a testimoniare che non c’è energia, eppure le case sono occupate. Un bel cartello che in diverse lingue chiede quasi per favore di «Non prendere la luce del condominio perché scatta il sovraccarico» oltre che essere un reato. Basta salire la cassa scale per accorgersi che il pavimento ormai sui pianerottoli non esiste più, mangiato dal degrado. Ci si imbatte, come se nulla fosse, in lucciole che aspettano qualcuno con la porta di casa aperta. Quando poi si arriva sul tetto, all’interno del torrino scale, è impossibile non notare i materassi appoggiati ai muri a testimoniare l’esistenza un dormitorio comune che la sera si popola di poveri sventurati. Ma a terra, tra i giacigli di fortuna, anche copriwater, scarpe abbandonate e sacchetti di immondizia, la dignità umana è praticamente scomparsa.

«In quel palazzo c’è spaccio, prostituzione, un dormitorio notturno sui tetti e per le scale, oltre a tre mense abusive. Praticamente in tre appartamenti, illegalmente, cucinano sia da asporto che al tavolo e a ora di pranzo c’è la fila per entrare in quelle case. – denuncia Lello Cretella, un giovane residente della zona che cerca di combattere per tutelare la vita decorosa della sua famiglia – Abbiamo già segnalato tutto quanto alle autorità competenti, ai politici, ma ad oggi nulla è stato fatto. Ma come è possibile sapere e allo stesso tempo tollerare. È questo che ci scoraggia e che ci fa capire che siamo totalmente abbandonati al nostro destino. In quel palazzo abitano anche ragazzi extracomunitari con cui mi saluto e scambio qualche chiacchiera, ci sono persone perbene che sono costrette a vivere in un modo indecente e di riflesso anche noi ne patiamo le conseguenze». Poi l’appello disperato: «Serve la presenza dello Stato. Bisogna intervenire sia contro i proprietari che permettono un tale scempio, sia contro chi ne approfitta per far proliferare le proprie attività illegali. Comune e Prefettura ci aiutino».

«Il quartiere è arrabbiato, non ho mai conosciuto un razzista in questi anni. Non bisogna confondere l’intolleranza verso la mancanza totale di regole, di civiltà, di decoro, di tranquillità, con il razzismo. A nessuno piacerebbe vivere in questo modo, neanche alla persona più accogliente del mondo». Per lui è un’ingiustizia addossare al Vasto colpe e responsabilità per un’accoglienza sbagliata: «Non possiamo, noi piccolo quartiere, aiutare tutti quelli che vengono a Napoli. Se non abbiamo una strategia per l’accoglienza fa bene Salvini a limitare gli arrivi. Dobbiamo saper offrire qualcosa a chi arriva quindi le istituzioni facciano subito il loro dovere per il Vasto ma anche per i poveri immigrati che non vengono integrati».

Ci sono interi quartieri da bonificare nelle città italiane. E’ tempo di agire Salvini: svuotare questo degrado e caricarlo su aerei verso l’Africa.