Come saprete l’attivista e prigioniero politico inglese Tommy Robinson è stato qualche giorno fa liberato. Sostanzialmente era stato arrestato per avere rivelato l’etnia di un branco di stupratori.
La liberazione su pressione delle manifestazioni dei suoi sostenitori e dell’amministrazione Trump.
La sua carcerazione ha scandalizzato l’America, dove non si concepisce l’arresto di qualcuno per quello che dice o pensa: è uno dei regali del Primo Emendamento.
E’ stato intervistato sulla principale televisione Usa, Fox News:
Confinato in isolamento, con poco cibo e in un carcere pieno di islamici – lui è un attivista anti-islamico – che gli lanciavano merda dalle sbarre. Lo volevano morto. Come già è capitato in passato ad altri attivisti per la libertà.
Quello che è accaduto a Tommy è quello che potrebbe accadere ad ognuno di noi qui. Un magistrato potrebbe svegliarsi e decidere che quello che dite o scrivete è ‘odio razziale’, e senza che voi abbiate mai commesso alcun reato, tenervi in carcere per anni.
Per Di Maio questa non è una emergenza. Per i media servi non un attentato alla libertà democratica.