“Ho diritto alla libertà d’espressione”. Sono state le ultime parole di Sun Wenguang, 84 anni, ex docente cinese di fisica all’università di Shandong arrestato in diretta mentre rilasciava un’intervista nella sua casa. Poi la linea è stata interrotta. Nero.
Da quel giorno, mercoledì scorso, non si hanno più notizie di lui. Noto per le sue posizioni critiche nei confronti del partito comunista cinese.
Sun stava rispondendo alle domande dell’intervistatore quando improvvisamente alcuni agenti avevano fatto irruzione nella sua abitazione, nella città orientale di Jinan.
Sun è da sempre una voce critica nei confronti del Partito comunista cinese e, da quando è al potere, del presidente Xi Jinping.
Anche la Cina ha la sua legge Mancino. E anche in Cina i media ufficiali raccontano che è giusto così. Cambia solo l’obiettivo della censura: ma la censura è sempre tale, non importa cosa proibisce di dire o pensare.