Legge Mancino è razzista: un africano vale più di un italiano

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Oggi il ministro Fontana, uno di quelli che ci sta dando più soddisfazioni – ovviamente dopo Salvini -, ha posto nel dibattito l’abrogazione della famigerata legge Mancino. Abrogazione che è, del resto, nel programma della Lega votato dagli elettori.

Ovviamente il Sistema non vuole. Perché il Sistema odia qualunque forma di espressione libera. Soprattutto quando si pone in contrasto con il progetto ormai evidente di sostituzione etnica.

In nessun Paese democratico dovrebbe esistere una legge come la Mancino. Per un semplice motivo: punisce le idee e le presunte intenzioni, non le azioni. E lascia ai magistrati rossi un eccessivo potere discrezionale.

Abbiamo così casi in cui si viene processati per ‘odio razziali’, per avere scritto un manifesto con “Kyenge torna in Congo”. Vi pare normale?

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Non solo. Qualora aveste la bizzarra idea di pestare qualcuno, fate in modo che sia bianco e italiano. Perché per la Mancino, se la vittima di pestaggio è un non-bianco, allora scatta l’aggravante ‘razziale’: vi sembra normale?

Ed era la Mancino che la lobby Gay voleva ampliare includendo anche il mondo ‘Lgbtqi+++’ nella cerchia delle specie protette.

L’unica vera vittima nell’Italia degli anni duemila è l’italiano. Che non solo dovrebbe farsi sostituire, ma anche farlo in silenzio.

Non ci contate. Il governo Conte è solo un passaggio verso il governo Salvini.




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