E ora fuori dall’Italia chi ha mentito

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Abbiamo tutti solidarizzato con una giovane donna ferita. Con quella benda all’occhio che la mostrava come una reduce dal fronte.

Poi si è scoperto che a colpirla era stato solo un uovo: 1. E già ci sembrò che la signorina avesse, se non simulato, almeno ingigantito il fallo.

Ecco che si viene a sapere che è iscritta al Pd. E vengono strani pensieri ma, si ragiona: il caso. Il caso, quando si scopre che il padre lavora come ‘mediatore culturale’ nei centri di accoglienza.

Però il caso diventa imbarazzante, quando si apprende il paparino, che per giorni ha imperversato sui media ad accusare gli italiani di ‘razzismo’, addirittura ‘minacciando’ di andare via dall’Italia, non è solo un ‘mediatore’, ma è anche stato condannato per “sfruttamento della prostituzione”. Insieme alla mamma, che gestiva le schiave del sesso nigeriane.

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E tutto crolla, quando la banda dell’uovo si svela essere guidata non, dal figlio di Salvini, ma di un consigliere locale del PD.

Poi l’uovo sulla torta: il padre di Daisy non è solo un mediatore magnaccia, è anche stato condannato per due tentati omicidi.

E allora beh, alla famiglia Okasue, che per giorni ha strillato dagli schermi di tutta Italia contro una fantomatica emergenza razzismo, diciamo: fuori dai coglioni.

Perché è intollerabile che un condannato per sfruttamento della prostituzione, come Iredia Okasue, possa anche solo entrare in un centro di accoglienza pieno di nigeriane.

Ma è ancora più intollerabile che gli sia stato permesso di rimanere in Italia. A farci la morale. Se non peggio.




Un pensiero su “E ora fuori dall’Italia chi ha mentito”

  1. Non avevo sentito le intemerate di questo soggetto. Incredibile. Purtroppo non è davvero l’unico caso di gente clandestina, condannata per reati anche molto gravi come in questo caso che “riesce” a rimanere in Italia. Quali sono le complicità?

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