In altri tempi li chiamavano gulag, oggi li definiscono ‘corsi gay-friendly’, chissà se prevede anche farselo mettere dove non si dice senza protestare perché, si sa, chi protesta è omofobo:
alla locanda Rigatoni partono i corsi per dipendenti "gay friendly"
Posted by RomaToday on Wednesday, August 1, 2018
Funziona come un racket. Le associazioni gay in branco minacciano i locali di ‘boicottaggio’ – più che altro la loro presenza a manifestare che allontana i clienti in cerca di tranquillità – così da costringere gli ‘psico-criminali’ a piegarsi al racket.
E’ gravissimo.