La Spagna non sta subendo alcuna “immigrazione di massa” e l’Europa ha bisogno di “sangue nuovo” per compensare il basso tasso di natalità: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri spagnolo, Josep Borell, le termine di un colloquio a Madrid con l’omologo giordano Ayman Safadi.
Le stesse minchiate che dicevano in Italia i ministri del governo abusivo. Evidentemente è una prerogativa dei non eletti.
“Stiamo banalizzando il termine ‘massa’”, ha spiegato Borrell, pur riconoscendo che il crescente numero di arrivi verso la Spagna – che si delinea come nuova meta preferita di arrivo dopo il blocco del flusso per l’Italia attraverso la Libia – “ha scioccato l’opinione pubblica ,mentre la natura disorganizzata dell’immigrazione provoca timore”.
Tuttavia, Borrell ha sottolineato come tutto ciò sia “relativo” e “600 persone non sono certo una ‘massa’, se paragonata agli 1,3 milioni” di rifugiati siriani che si trovano in Giordania: “Stiamo parlando di 20mila migranti quest’anno in un Paese di oltre 40 milioni di abitanti: questa non è immigrazione di massa. Peraltro, ha concluso il ministro, il fenomeno potrebbe anche rivelarsi positivo per l’Europa, dove molti Paesi registrano dei bassi tassi di natalità: “L’evoluzione demografica europea mostra che a meno di non voler trasformarci in un continente anziano, abbiamo bisogno di sangue nuovo e non sembra che questo sangue nuovo possa provenire dalle nostre capacità procreative”.
Dopo le parole del ministro ne sono arrivati altri mille. E la Open Arms ne porterà un altro centinaio rubacchiato alla guardia costiera libica oggi.
Quando un politico dice che “abbiamo bisogno di sangue nuovo”, oltre a dire un sciocchezza dal punto di vista demografico ed economico, andrebbe anche processato perché delinea chiaramente un piano genocida con altri mezzi.
Dalla Spagna sparano minchiate ad alzo zero.
Quando lavoravo a Barcellona e Valencia non avevo l’impressione fossero così minchioni; evidentemente mi ero sbagliato.