Vescovo con Salvini: “Aiutiamoli a casa loro”

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L’arcivescovo di Montebelluna monsignor Alberto Bottari de Castello, in occasione della celebrazione dei Veneti nel mondo davanti a 2 mila Trevisani in Pian del Cansiglio (Treviso), manifestazione a cui hanno partecipato anche esponenti politici come il governatore Luca Zaia e l’assessore Manuela Lanzarin, ha concordato con il premier dell’Ungheria Viktor Orbán, noto sostenitore di una linea dura sugli immigrati e contrario all’accoglienza. Contrario è dire un eufemismo.

«Le sue idee sono in gran parte condivisibili, alcune poco. Ma va capito. L’Ungheria è uno dei paesi più cristiani d’Europa. Loro hanno paura dei turchi, che per due secoli li hanno invasi. Ed è impossibile liberarli da quella preoccupazione», ha dichiarato riferendosi a Viktor Orban, che tra i leader europei è forse quello che si è dimostrato più deciso in relazione all’introduzione di politiche restrittive sull’immigrazione, dopo Salvini.

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“I vescovi dell’Africa – ha scandito monsignor Bottari – ci chiedono di aiutare questi giovani a non scappare. È importante farli studiare e lavorare”. In realtà scappano dalla noia, ma è già un passo avanti nel ragionamento.

Poi la ‘bomba’: “Aiutiamoli piuttosto a casa loro”.

La presa di posizione dell’arcivescovo è piaciuta a Silvia Rizzotto, capogruppo della Lega in Regione Veneto, che ha parlato di “un discorso chiaro e senza fronzoli”, che è stato “pronunciato da un pastore che porta l’odore delle pecore, come esorta quotidianamente Papa Francesco, e che quindi tocca con mano ogni giorno i problemi, le attese e le speranze delle comunità di credenti affidate alle loro cure”.