L’episodio a Sweida, città del sud della Siria da poco riconquistata dall’esercito regolare e oggetto di uno dei più brutali assalti dello Stato islamico. Nei giorni scorsi, più di 200 persone, tra civili e miliziani, hanno perso la vita durante una serie di attacchi suicidi e assalti casa pere casa da parte dei terroristi islamici. Una furia senza precedenti che ha visto coinvolta una città stremata da anni di guerra e di assedi.
Durante quegli assalti, gli jihadisti hanno provato anche a colpire la casa di una nonna che era lì insieme ai suoi nipotini.
E così, la 72enne ha imbracciato un Ak-47 e ha iniziato a sparare in attesa dell’arrivo dell’esercito. Nello scontro a fuoco, due miliziani dell’Isis sono morti sotto i colpi del mitra dell’anziana donna. I nipoti, quattro bambini dai sette mesi ai sette anni, sono stati così salvati dalla furia del terrorismo.
La donna è rimasta gravemente ferita ed è ricoverata per le lesioni riportate allo stomaco.
La Siria era un paradiso per i canoni mediorientali, fino a che Qatar, Arabia Saudita e deep state americano finanziato dai petrodollari hanno deciso che Assad doveva cadere. E hanno utilizzato la debolezza intrinseca di ogni Stato multietnico: le divisioni etniche.
Brava nonnina!