Sospeso per violenze razziali tra le squadre finaliste il Torneo di Calcio “United Colours Street Soccer Cup”.
La competizione, giunta alla sua settima edizione, si tiene a Zwickau per promuovere i “valori” della tolleranza e dell’antirazzismo, contro la discriminazione e la violenza: la maggior parte dei giocatori difatti sono rifugiati, immigrati e richiedenti asilo provenienti da diversi Paesi.
Ma i pesanti scontri razziali hanno portato alla sospensione della finale che si disputava tra una squadra di africani e una di arabi.
Il sessantottenne Bernhard Riedel, abitante di Neukölln, periferia “multiculturale” per eccellenza di Berlino, e in visita a Zwickau lo scorso fine settimana, descrive così la scena che si è presentata ai suoi occhi: «Io ne vedo di risse per strada a Neukölln, ma una cosa così non l’avevo mai vista. Sembravano dei selvaggi, ero seriamente preoccupato per l’incolumità e la vita di questi ragazzi e di chi li circondava. Certo, poteva finire molto peggio, considerando anche che gli organizzatori avrebbero dovuto intervenire per sedare gli animi molto prima».