E con ‘destra’, intendiamo chiunque non sia dell’area globalista che va da Boldrini al PD
Salvini esulta perché attraverso i social riesce a bypassare i media di distrazione di massa, ormai diventati marginali nella selezione della narrazione politica e culturale:
Grazie al Popolo della Rete, più forte della “informazione ufficiale”! https://t.co/X6F4IvoNkL
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 29 luglio 2018
Ma Salvini deve prestare attenzione a quello che sta accadendo in Italia e nel resto del mondo. Dove, proprio per questo, si chiede una sempre maggiore censura che ripristini lo status quo ante.
La censura affossa Twitter: 1 milione di utenti in fuga, -18% in borsa
In Italia facebook e twitter, che ovviamente non possono per ovvie ragioni colpire direttamente Salvini – ma possono comunque agire su di lui con lo ‘shadow banning’ senza che lui se ne renda conto, stanno falcidiando account, pagine e profili dei suoi elettori. O comunque di chi gravita in quell’area politico-culturale.
In alcuni casi, come quello dei vignettisti Ghisberto e Krancic, per il contenuto dei loro post, e se nel primo caso si trattava almeno di contenuto a volte sopra le righe – come del resto dovrebbe essere la satira -, per Krancic è una censura totalmente politica.
In altri casi, invece, si censura in modo preventivo. E’ il caso di Vox. Cacciato da Facebook non eliminando le pagine – visto che quasi mai avevamo avuto post rimossi – ma cancellando i profili che le amministravano con la scusa, falsa, che non “rappresentavano individui reali”. Il tutto, a poche settimane dal voto del 4 marzo, e dopo che uno studio americano aveva indicato Vox come il media italiano indipendente più influente nell’avere dettato una narrativa congeniale alla vittoria di Salvini:
Giornali: “Propaganda russa e VoxNews hanno costruito allerta immigrazione in Italia”
La censura di Twitter è arrivata mesi dopo, anche qui non per violazioni delle norme, visto che mai un nostro tweet era stato rimosso, ma per “impersonificazione”:
E la lista di profili, pagine ed account eliminati è lunga.
In poche parole, i social stanno facendo terra bruciata intorno a Salvini (e a Trump negli Usa). E visto che la diffusione dipende dalla ‘socialità’, questo ha un impatto che potrebbe essere devastante per chi non ha televisioni e altri media. Tanto da falsare la normale vita democratica.
Vogliono fermare la rivoluzione partita dai social censurando l’informazione libera sui social. De-potenziandoli. Per questo è nata la bufala delle fake news, per preparare il terreno alla censura.
Il governo populista deve intervenire. Se un bar non servisse da bere a qualcuno per le sue idee politiche, farebbe qualcosa di illegale, non è così per Facebook e Twitter. Che possono impunemente eliminare dalle proprie piattaforme qualcuno per le sue idee politiche anche se non viola alcuna legge italiana.
Per non parlare dell’algoritmo di facebook, che favorisce la diffusione dei giornali definiti ‘credibili’, ovviamente credibili per loro, rispetto agli altri.
Urge la creazione di una legge antitrust che obblighi i social network a ‘servire’ tutti i clienti allo stesso modo. A prescindere dalle loro idee politiche. Altrimenti la democrazia non è tale. E noi non vogliamo vivere in una tirannia delle multinazionali. Non può essere un trilionario straniero a decidere cosa è giusto o sbagliato. Anzi: nessuno deve poterlo decidere.
Ps.
Mentre scrivevamo ci segnalano che facebook sta agendo nello stesso modo per le imminenti elezioni brasiliane, tentando di mettere il bastone tra le ruote al candidato populista in testa:
http://www.fdesouche.com/1050285-facebook-accuse-dinterferer-dans-lelection-bresilienne-apres-avoir-supprime-des-centaines-de-comptes-dactivistes-de-droite-qui-propageraient-de-fausses-informations
Per non parlare dell’idiosincrasia verso l’arte, tipica di un puritanesimo che incontra l’algoritmo:
ENNESIMA FIGURACCIA DEL SOCIAL NETWORK
Posted by Il Gazzettino on Sunday, July 29, 2018