Sgozzato da islamici in chiesa, il primo martire cristiano dell’immigrazione

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Esattamente due anni fa, la mattina alle nove, a Saint-Etienne-du-Rouvray, Rouen, durante la Santa Messa, due immigrati islamici di seconda generazione appartenenti a Isis, sgozzarono padre Hamel.

I due migranti, armati di coltelli, fecero irruzione nella chiesa parrocchiale e al grido «Allahu Akbar», sgozzarono il sacerdote celebrante, dopo averlo preso in ostaggio con due fedeli e due suore. Una terza religiosa, riuscita a sfuggire agli attentatori, diede l’allarme.

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La vittima, don Jacques Hamel, aveva 86 anni, ed era stato ordinato sacerdote nel 1958. Il primo martire cristiano dell’Islam in terra d’Europa.

Ucciso da quelli che secondo Avvenire e Famiglia Cristiana sono il nostro futuro. Un futuro di sangue.

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Uno dei due assalitori l’anno prima aveva tentato di unirsi alle fila della jihad in Siria, ma era stato bloccato alla frontiera turca: dopo avere scontato un anno di galera, era stato rilasciato il 22 marzo in libertà vigilata col braccialetto elettronico.

Perché non esiste pace finché hai un esercito straniero entro i tuoi confini. Quando i suoi soldati frequentano le tue scuole. Vagano per le tue strade. E sono tuoi ‘concittadini’.

Prima ci decidiamo a combattere la guerra che ci è stata dichiarata, prima inizierà a finire la guerra. Che è etnica. E si vince solo eliminando il problema islamico attraverso una espulsione di massa.

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Perché in Italia la pacchia è finita, ma la salvezza è ancora lontana.