Cassazione vieta le espulsioni dei clandestini

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Annullata la pronuncia con cui un giudice di pace di Catania aveva rigettato il ricorso di una cubana, priva di permesso di soggiorno. Il motivo è bizzarro, come la Cassazione.

Nuova delirante sentenza della Cassazione in materia di immigrazione. La sinistra, cacciata dal popolo, vuole continuare a governare attraverso la magistratura.

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Il principio in base al quale “il richiedente asilo ha diritto a rimanere nel territorio dello Stato in pendenza dell’esame di tale sua richiesta” non fa eccezione nel caso in cui questa istanza “sia stata presentata dopo l’emissione di provvedimento di espulsione”, ferma restando la possibilità, nelle ipotesi di “presentazione strumentale” della domanda di protezione, di “disporre il trattenimento” dello straniero.

La sesta sezione civile della Cassazione ha annullato una pronuncia con cui il giudice di pace di Catania, nel 2017, aveva rigettato il ricorso di una donna cubana, priva di permesso di soggiorno, ritenendo che “la presentazione di istanza per il riconoscimento della protezione internazionale non ostava all’emanazione del decreto di espulsione” perché”, nel caso di accoglimento, la ricorrente “non sarebbe stata rimpatriata ma accolta in un apposito centro”.

La Suprema Corte, invece, ha accolto il ricorso della donna e decidendo nel merito della questione, ha annullato il decreto di espulsione, ritenendo sussistente in questo caso, anche sulla base delle direttiva europee in materia, il “divieto di espulsione”.

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La famosa guerra ispano-cubano da cui le cubane fuggono in tanga.

Al di là della cubana, il fatto che secondo i magistrati rossi basti chiedere asilo, anche dopo essere stati espulsi, apre scenari inquietanti: tutti gli espulsi chiderebbero asilo.

Il che spiega perché dobbiamo militarizzare il contrasto all’immigrazione clandestina e sottrarre alla magistratura la gestione dei ricorsi.

Già ne ha parlato il generale Santo, noi andremmo oltre. I clandestini una volta presi non devono più avere alcun contatto con l’esterno. Vanno presi e portati in centri di detenzione e poi caricati su aerei militari verso casa. Casa loro.

Salvini ha bisogno del 51 per cento.




Un pensiero su “Cassazione vieta le espulsioni dei clandestini”

  1. Non tutti i mali, pur quelli più urticanti, vengono per nuocere.
    Più ci sono sentenze pro invasione, più la sinistra e la chiesa (“c” minuscola non per errore) e i loro omologati variamente pelosi fanno proclami, manifestazioni e cortei e più le persone di normale buon senso o rinsavite – una marea – si compattano accanto a Salvini e gli danno forza in crescendo inarrestabile, alla faccia loro.
    LA PACCHIA È IN AGONIA!!

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