L’Ungheria continua la sua offensiva contro l’immigrazione. Il 20 luglio il Parlamento ha adottato una legge nota come “imposta speciale sull’immigrazione”.
Questo testo, votato da una camera ampiamente dominata dal Fidesz-KDNP (che ha stravinto le elezioni), il partito del capo del governo Viktor Orbán, prevede una tassazione del 25% su ogni finanziamento ricevuto per qualsiasi attività di “sostegno all’immigrazione”. Fantastico.
Perché l’immigrazione non va combattuta solo con la repressione, anche rendendola fuori mercato.
La legge definisce tale attività come “qualsiasi programma, azione o attività mirata direttamente o indirettamente alla promozione dell’immigrazione e si realizza attraverso: a) campagne e seminari sui media e partecipare a tali attività; (b) organizzare l’educazione; c) costruire e implementare reti o d) partecipare alle attività di propaganda che presentano l’immigrazione in una luce favorevole”.
In termini concreti, ogni sovvenzione alle ong e alle associazioni che fanno business con l’immigrazione sarà tassata.