Magistrato boccia anagrafe gay: illegale

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Figlio di due lesbiche? «È contro la legge: ineludibile presupposto del riconoscimento di genitorialità è che le due persone abbiano sesso diverso».

È con questa motivazione che la Procura di Belluno ha fatto ricorso contro l’iscrizione effettuata nei primi giorni di giugno dell’Ufficiale dell’anagrafe del comune piddino di Mel.

«Il sindaco doveva rifiutarsi», accusa il procuratore. Il piccolo è nato a Feltre da una donna che ha fatto ricorso al mercato illegale dello sperma (inseminazione eterologa) e che è unita civilmente ad una persona dello stesso sesso.

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Il caso di Mel arrivava un mese e mezzo dopo la prima registrazione di questo tipo in Italia, avvenuta a Torino (in precedenza c’erano state altre iscrizioni a Napoli e Milano ma di bimbi nati all’estero da coppie dello stesso sesso e registrati in Italia ndr).

Finalmente un magistrato serio. Ora ci vorrebbe il passo ulteriore: trovare il padre e obbligarlo a prendersi le sue responsabilità. Questo è l’unico modo per far collassare il mercato illegale dello sperma: obbligare per legge i dementi che lo vendono a riconoscere i figli naturali.

Le donne che vendono i propri figli ai gay è un’altra questione. In questo caso ci vorrebbe la forca.