Il militante leghista e già candidato Massimiliano Codoro ha estratto la pistola per difendere dalle molestie di un immigrato la sua famiglia. E’ accaduto nei pressi della famigerata Stazione Centrale di Milano.
Il 51enne, imprenditore milanese e candidato della Lega alla Camera dei deputati, ha denunciato alle forze dell’ordine l’aggressione. Ha difeso la moglie e la figlia palpeggiata dall’extracomunitario.
Giunto in stazione per prendere le sue donne, Codoro le ha trovate sotto choc, in lacrime. Un immigrato le aveva appnea aggredite, molestate e palpeggiate.
Individuato il molestatore, il leghista non c’ha pensato due volte e ha estratto la pistola. Ma senza sparare.
Gli agenti hanno constatato la regolare detenzione del porto d’armi anche se, secondo i soliti pirla, Codoro non avrebbe avuto un motivo “legittimo” per estrarre la pistola in strada.
Quando un immigrato palpeggia tua figlia, quella è tutta la legittimità che ti serve. Chi pensa il contrario è un pervertito.
Chi la pensa al contrario non è un pervertito, ma il genuino e tipico cxxxione progressista (dubbio: più ipocrita o più “testina”?). Di sicuro, se fosse capitato a sua moglie o figlia o sorella avrebbe seriamente ma urbanamente rimproverato l’autore della marachella: “Monellaccio, queste cose non si fanno! È ineducato…”.
È sempre e più che mai attuale la leggendaria frase attribuita a Stefano Ricucci: “Fare il fro… – pardon! gay – col culo degli altri”!