La pacchia è finita, Salvini non paga le coop: mancano 500 milioni

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Salvini li ha messi a stecchetto, e così sempre più ‘profughi’ protestano per i ritardi nel pagamento dei pocket money, la loro diaria giornaliera, e per le condizioni delle strutture.

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Si tratta dei fondi che il ministero dell’Interno non ha ancora erogato alle cooperative, che a loro volta sono in rosso ma devono comunque garantire i servizi previsti per i richiedenti asilo. Cibo, vestiario, pulizia.

Numerose quelle che non vedono l’assegno da mesi. Percé il Pd aveva preso impegni che non poteva rispettare, senza alzare le tasse agli italiani.

L’arretrato che il Viminale deve saldare supera il mezzo miliardo di euro: 510 milioni e 483mila euro messi a bilancio come «somme destinate all’estinzione dei debiti contratti per l’attivazione e la gestione dei centri di accoglienza per stranieri irregolari».

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Soldi che dovrete pagare voi. E che si aggiungono ai 5 miliardi che già ogni anno spendiamo per mantenere in hotel questi africani e pakistani in fuga dalla guerra, in Siria: 165mila fancazzisti afro-islamici.

Nel frattempo le cooperative a secco dichiarano di essere costrette a rivolgersi alle banche per ottenere la liquidità necessaria con cui pagare dipendenti, fornitori e appunto, gli ospiti, cui spetta il pocket money giornaliero, le ricariche telefoniche e tutto il resto.

Ma Salvini vuole passare al setaccio i conti e individuare gli sprechi, prima di azzerarli del tutto con i rimpatri. E allora aspetteranno un po’, le coop, che del resto si sono arricchite abbastanza a spese nostre. Perché la pacchia, ora, è davvero finita.