Il nuovo capo degli islamici ‘italiani’ considera le croci “islamofobia”

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Ieri l’Ucoii – braccio islamico dei sauditi in Italia – ha presentato il suo nuovo presidente, l’imam marocchino Yassine Lafram in una conferenza alla Camera dei Deputati. E già questo è ridicolo.

Presentato anche il nuovo direttivo: Yassine Baradei (segretario generale) e Nadia Bouzekri (vice segretario).

Lafram, a capo della comunità islamica di Bologna e con cittadinanza italiana incredibilmente ottenuta nel 2016 odia le croci.

Imam Bologna: “Croce sui muri è Islamofobia”

Nel novembre 2014 si fece fotografare assieme al predicatore islamista radicale Aid al-Qarni definendolo “persona modesta le cui parole rinfrescano il cuore”. Nonostante questo, è potuto diventare ‘italiano’.

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Al-Qarni, il modesto secondo il nuovo numero uno dell’islam ‘italiano’, nel 2004 dalle antenne di IqraTv, dopo la morte del leader di Hamas ‘Abd al-‘Aziz al-Rantissi, proclamò: «É stato ucciso dai fratelli delle scimmie e dei maiali, dagli uccisori dei Profeti. Egli ha compiuto il suo dovere, mentre noi musulmani non siamo serviti a nulla, non abbiamo arrecato alcun danno agli ebrei, la gente oggi protesta verbalmente in televisione oppure organizza manifestazioni. A che cosa serve tutto questo? Prego Allah che faccia cadere i nemici nelle loro stesse trappole, che distrugga gli ebrei e chi li aiuta tra i cristiani e i comunisti e che li trasformi nel bottino di guerra (ghanima) dei musulmani. Ben venga il jihad, il sacrificio e la resistenza contro gli occupanti in Iraq […] le gole devono essere tagliate, i crani infranti e questa è la via verso la vittoria”.

Parole che ‘rinfrescano il cuore’.

Scrive Giovanni Giacalone:

Baradei, invece, lo si può vedere ad una manifestazione a favore dei Fratelli Musulmani egiziani (del resto l’Ucoii è i Fratelli Musulmani in Italia), con tanto di maglietta gialla di Rabaa mentre fa il gesto delle quattro dita così come le foto pubblicate sul proprio profilo raffiguranti sheikh Yasin (fondatore di Hamas), Mohamed Morsi e Tayyip Erdogan, tutti elementi legati ai Fratelli Musulmani.

C’è poi Nadia Bouzekri, ex presidente GMI (Giovani Musulmani ‘italiani’), che nell’estate del 2016 aveva fatto emergere polemiche in seguito a una foto scattata durante un campeggio GMI dove veniva ritratta mentre parlava accanto a una lavagna dove erano scritte una serie di frasi tra cui “ebrei’s kill”.

La foto, inizialmente pubblicata sulla pagina Facebook del GMI e poi rimossa, non era però sfuggita agli “hunters” dei social network e ancora una volta era Victor Skanderberg Romano (molto attivo nel monitoraggio) a far sentire la propria voce:

“Ma quel “EBREI’S KILL” sulla lavagna a un incontro dei Giovani Musulmani? Faccio anche notare l’ottima organizzazione degli argomenti da trattare. Per ognuno di essi “Israele-Palestina”, “Velo”, ecc., i referenti dei GMI indottrinano gli iscritti sulle risposte da dare. Si legge chiaramente, ad esempio, che “il vostro papa” è da tirare in ballo quando si parla di velo, assieme al “maschilismo” (è maschilismo imporre a una donna di non portare il velo).”