I vescovi si fanno un partito anti-Salvini

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Un “progetto politico alternativo che parta dalle sei milioni di persone che in Italia operano nel volontariato”.
“Soprattutto – ha aggiunto l’arcivescovo di Ferrara, monsignor Perego – sul tema dell’immigrazione”.

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Insomma, i parassiti rossi – da non confondere con le zecche rosse – chiamano a raccolta tutti quelli che guadagnano con l’immigrazione. I cosiddetti ‘volontari’: a 35 euro a botta.

“Viviamo in un Paese – ha detto l’arcivescovo – dove da ormai 15 anni esiste una legge che si chiama Bossi-Fini, una legge fatta dalla destra e dunque anche dalla Lega che ha reso ingovernabile il problema dell’immigrazione. Dunque chi oggi è al governo ha creato il problema e non serve adesso gridare o fare affermazioni contrarie ai principi costituzionali”.

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La Bossi-Fini, che ormai è obsoleta, ha evitato il tracollo totale del Paese in una situazione già esplosiva. Questo, nonostante i nomi che porta.

Non è strano che i vescovi si vogliano fare partito: con la nascita del governo populista hanno perso i referenti (gli infiltrati) che avevano nelle istituzioni politiche. Ne hanno ancora tra i funzionari, vedi l’ammiraglia Alessandro della Guardia Costiera, ma sono diventati politicamente irrilevanti.

Fatevi un partito. Chiamato ‘Accoglienza’. Fateci divertire.