Militari fermano immigrato carico di droga, sinistra insorge – VIDEO

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Due militari di Strade Sicure intercettano l’immigrato carico di droga. Il video del fermo finisce online diffuso dal giornale di Saviano e Saverio Tommasi, Fanpage, col titolo polemico: ‘Fermo violento’. Povero spacciatore.

Ovviamente, il video è tagliato e cucito in modo opportuno, come spiega il ministro Trenta:

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Fanpage.it ed altri organi di stampa in queste ore hanno pubblicato un video che ritrae due militari di Strade Sicure…

Posted by Elisabetta Trenta on Monday, July 16, 2018

“I nostri due granatieri hanno agito rispettando la legge – spiega il ministro della Difesa – e hanno tutelato la salute del soggetto chiamando un’ambulanza che subito dopo lo ha trasportato all’ospedale Pertini per sottoporlo alle dovute cure mediche. Io non sento di biasimarli, al contrario, sento di ringraziarli!”. Chiaro: in alcuni momenti uno dei due soldati urla, schiaccia con l’anfibio alcune parti del corpo al fuggitivo, ma era l’unico modo per impedire che tentasse di fuggire di nuovo. “Come si evince dal video – spiega infatti la Trenta – c’è stato un momento concitato in cui il militare ha dovuto agire con fermezza per immobilizzare completamente l’individuo. Questo perché il militare non indossava i guanti al momento del fermo e tale condotta, ovviamente, rientra perfettamente nella sua autotela visto che il cittadino fermato aveva perso del sangue”.

Il ministro, nei giorni scorsi richiamata all’ordine da Salvini, si schiera dalla parte dei due soldati: “Si fa presto a puntare il dito – conclude il suo intervento su Facebook – si fa presto a scivolare sui pregiudizi. Io chiedo cautela. E lo faccio dopo non aver nascosto la mia sensibilità su alcuni temi. Se i due militari avessero agito violando il protocollo, sarei stata la prima a chiedere provvedimenti. Così non è stato”.

Comunque non si dovrebbe nemmeno discutere di queste cose. Vogliamo il metodo Duterte con gli spacciatori. I militari che bloccano gli immigrati hanno sempre ragione. A prescindere.