Poliziotto perde mano e un occhio: magliette rosse esultano

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Un poliziotto ha perso una mano e un occhio. Loro esultano.

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A Cagliari, il 27 luglio è in programma una festa organizzata dai centri sociali in solidarietà con i tre teppisti rossi accusati di aver messo una bomba contro una libreria di CasaPound a Firenze.

L’attentato di capodanno 2017 portò al grave ferimento dell’artificiere che tentava di disinnescare la bomba.

Si legge nel manifesto che pubblicizza l’evento, stilato dagli stessi che alcuni giorni fa indossavano magliette rosse: «Durante quest’azione è rimasto ferito lo sbirro ficcanaso che cercava di disinnescare l’ordigno, lasciando sul posto una mano e un occhio. A noi non interessa sapere chi sia stato e continueremo a gioire ogniqualvolta qualcuno attacca i fascisti, meglio ancora se uno sbirro ci va di mezzo».

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Nero su bianco. Senza che qualche magistrato – si sa che sono figli loro – si prenda la briga di indagarli. Gli stessi magistrati che poi vanno a perseguitare per ‘odio razziale’ chi invita ad espellere gli immigrati.

Salvatore Deidda, deputato sardo di Fratelli d’Italia, ha portato il caso in Parlamento, come leggiamo sul suo profilo Fb. «Mi dispiace dare spazio a queste schifezze», ha scritto, «ma ho presentato un’interrogazione per denunciare a livello parlamentare quanto a Cagliari sta avvenendo da qualche anno, in particolare da quando c’è una certa parte politica che amministra il Comune». E ancora: «Piena solidarietà agli uomini delle forze dell’ordine e condanna per chi oggi, ancora, prova a fomentare l’odio e la violenza politica. Sono stati tollerati sin troppo. Basta loro e chi li sostiene e fiancheggia».

«Rispondere a questa gente», si legge sulla pagina Facebook Sap Cagliari, «vorrebbe dire dar loro importanza. Chi lancia messaggi nascondendosi dietro l’anonimato dimostra di essere un vile codardo meritevole solo di indifferenza». «Preferiamo invece», continua il post, «lanciare un messaggio di ringraziamento a Mario, “sbirro ficcanaso”, che con il suo sacrificio ha fatto in modo che nessun cittadino si ferisse per l’esplosione di quell’ordigno. Ogni poliziotto continuerà a fare il suo lavoro in nome della sicurezza e a tutela di tutti, anche di questi pochi disadattati».