Non è un’invasione, è sostituzione etnica

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Adesso l'intellighenzia liberal-progressista inizia a menarla con gli slogan "immigrazione percepita", "pericolo…

Posted by Azione Identitaria on Tuesday, July 10, 2018

Per questo, il blocco degli sbarchi è essenziale ma non è sufficiente. Perché l’invasione avviene sì, via mare ma, soprattutto, per via dei famigerati ‘ricongiungimenti familiari’, spacciati come un diritto umano.

Se facessimo arrivare solo gli immigrati di cui abbiamo bisogno per una certa tipologia di lavori (e parliamo di poche migliaia), allora davvero l’immigrazione potrebbe essere una risorsa: rimarrebbero in Italia come ‘guest workers’ alla giapponese per un periodo di tempo fissato e sarebbero sostituiti a rotazione.

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Questo avrebbe diversi effetti benefici, sia per noi che per i Paesi di provenienza. Noi eviteremmo di dover mantenere mogli, figli, nipoti e genitori degli immigrati che lavorano:

Boeri smentito dai numeri: metà immigrati nemmeno lavora

E le nazioni di provenienza avrebbero personale formato che potrebbe farle uscire (in parte perché la materia prima è quella che è) dalla povertà.

Tutto il resto, quello che abbiamo adesso, è immigrazione di ripopolamento: sostituzione etnica. E non è una ‘percezione’, è una realtà che i radical chic non percepiscono perché abitano in lussuosi attici o in ville in collina.