Delirio sul Corriere: riempire culle vuote con immigrati

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Sul Corriere della Sera dell’8 luglio c’era un bizzarro editoriale firmato da Ernesto Galli della Loggia. Il titolo è già un programma: “Il compito dei giovani, rifare e ripensare l’Italia”.

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Ma il peggio viene dopo.

“Sta innanzitutto scomparendo con rapidità impressionante l’Italia popolosa demograficamente forte, il Paese della folla di giovani e di bambini che molti di noi ancora ricordano. Le statistiche non lasciano dubbi: se l’Italia vuole avere un qualsiasi futuro deve assolutamente trovare il modo di riempire i vuoti prodotti dai figli che diciamo così i nativi non fanno più. In quale modo? A meno che il ministro Salvini non ne avvia scoperto uno alternativo finora sconosciuto, nell’unico modo possibile: l’immigrazione”.

Il modo lo hanno scoperto gli scienziati: si chiama innovazione tecnologica. Rivoluzione robotica. In Giappone è già in corso.

Quella del Corriere è la solita puttanata priva di senso. Che ormai ripetono come pappagalli tutti i media di distrazione di massa.

Abbiamo il 30 per cento di giovani disoccupati e un altro 30 per cento sotto-occupato. Eppure ci dicono che abbiamo un ‘vuoto da riempire’.

Non è vero. Dobbiamo creare lavori di qualità per i nostri giovani e meno giovani. Loro sono il nostro futuro.

Il Giappone, che ha una demografia ‘peggiore’ della nostra, fa senza immigrati. E fa bene. Molto bene. Hanno un solo “problema”: la criminalità molto bassa è noiosa.

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L’unico vuoto da riempire è nella testa dei presunti intellettuali italiani che non comprendono il cambiamento di paradigma economico-demografico: il futuro prevede l’automatizzazione della metà dei lavori attualmente fatti da umani, soprattutto quelli a basso contenuto intellettuale (tipici degli immigrati). Questo significa che, anche se il dei giovani futuri si dovesse contrarre del 30 per cento rispetto ad oggi, non avremmo lo stesso la piena occupazione.

Importare immigrati sarebbe un errore madornale: avremmo un sottoproletariato totalmente estraneo alla società e totalmente inutile. Caos. Violenza e criminalità.

Intanto:

#Economia: quasi 20 milioni di italiani sono a rischio povertà o allarme sociale, con disuguaglianze che continuano a…

Posted by Il Primato Nazionale on Monday, July 9, 2018

L’unico intellettuale italiano che aveva compreso la bontà economica e sociale di un calo demografico era Sartori. E’ morto.