"Si tratta di una censura a tutti gli effetti, attuata con la strategia scaltra del danno “invisibile” che, se non ci…
Posted by Oltre la Linea on Wednesday, July 4, 2018
Si chiama censura fantasma. Non quella volgare attuata contro Vox, con la totale cancellazione di diverse pagine e profili, ma una più sottile: si impedisce di fatto alle notizie postate di apparire sui profili degli utenti ‘fans’ delle pagine. In questo modo, è come se non venissero pubblicate, perché il 99% degli utenti non va direttamente sulle pagine.
Noi abbiamo superato brillantemente la censura di facebook, tanto da avere raddoppiato il traffico da quando il social network ha deciso, prima delle elezioni, che eravamo tra i responsabili dell’ascesa di Salvini. Ma questo è stato possibile per fattori che non tutti i giornali non allineati possono ripetere. Quindi potete comprendere che la denuncia di Oltrelalinea come di altri giornali indipendenti ponga un problema di libertà: di fatto facebook è una minaccia alla democrazia italiana.
Lo è, perché dopo la vittoria di Trump hanno deciso che la Globalizzazione non può permettersi la libera circolazione delle notizie senza filtro: altrimenti vincono i populisti, ovunque.
E’ quindi urgente, anche in Italia, intervenire per regolare i social network che sono monopoli di fatto: nessun social può permettersi di scegliere quali notizie possono circolare liberamente e quali no (o meno). E’ come se la società Autostrade, che gestisce un monopolio, decidesse quali marche di auto possono o non possono passare. Lo stesso, ma peggio, perché qui è in ballo la cosa più sacra in una democrazia: la libertà di espressione e di informazione.
Se il governo populista non lo comprende, non durerà molto.
Ps. Avrete notato che Vox è stato ‘sospeso’ anche da twitter per questione di ‘copyright’ sul logo. Ma twitter è in Italia totalmente marginale. Non di meno, si deve intervenire anche su twitter, per principio.
Pps. Gli articoli di Vox circolano lo stesso su facebook, con decine di migliaia di condivisioni, solo perché sono talmente tanti i nostri lettori, che non possono impedire al singolo utente di condividere gli articoli.