Non lo capiscono. Continuano a provocare i fedeli. Fossero una società per azioni sarebbero già in bancarotta. LA FUGA DALLE CHIESE NON LI FERMA.
Non accogliere i clandestini significa non credere in Dio, dice il cardinal Montenegro, noto fanatico dell’immigrazione.
Il problema è che la gerarchia vaticana si rende conto di non avere, per la prima volta, sponde nel governo italiano. E’ a rischio il progetto di sostituzione etnica di cui la Chiesa di Bergoglio sono parte integrante e strumento.
Il risultato del voto, con la nascita del governo populista e la chiusura dei porti li ha trovati impreparati. Speravano in un governo di Mattarella con dentro Renzi e Berlusconi.
E allora sono nervosi e le sparano sempre più grossi. Confondendo il cattolicesimo degli italiani con il loro masochismo. Dimenticando che l’Italia è anche quella di Porta Pia: crediamo in Dio, non nei preti. O almeno non in quelli che si sono venduti.
Tornando all’arcivescovo di Agrigento, durante l’omelia per la celebrazione di San Calogero ha sbroccato:
“I migranti, i poveri – ha continuato l’arcivescovo di Agrigento, come riportato dalla Sir – sono un termometro per la nostra fede. Non accoglierli, soprattutto chiudendo loro il cuore, è non credere in Dio.
“È Gesù a venire da noi su un barcone, è lui nell’uomo o nel bambino che muore annegato”. “Ogni migrante – ha chiosato Montenegro – è una storia e una vita che, ci piaccia o no, s’intreccia con le nostra”.
Lo sa anche Pamela. Anche la sua vita si è intrecciata con quella dei tuoi migranti. Tu, invece, con i migranti, intrecci altro.