Lo avevamo scritto ieri, la vera svolta che porterà alla fine del traffico dei clandestini tra l’Italia e la Libia è il divieto di attracco a Malta per le navi delle Ong che intendono fare rifornimento.
🔵#ÚLTIMAHORA Italia y Malta niegan acceso a sus aguas al barco #OpenArms
Un barco humanitario que ha salvado más de 5.000 vidas en 1 año bajo coordinación de la Guarda Costiera, que ha sido liberado por la justicia italiana, y cuya tripulación es europea, como su bandera. pic.twitter.com/xYNF50ncUp— Proactiva Open Arms (@openarms_fund) June 28, 2018
“L’Italia e Malta – si legge nel cinguettio di Open Arms (Twitter adora i trafficanti e i vicescafisti) – negano l’accesso alle loro acque alla nave Open Arms. La nave umanitaria ha salvato più di 5 mila vite in un anno sotto il coordinamento della Guardia costiera ed è stata assolta dalla magistratura italiana e ha un equipaggio europeo, come la sua bandiera”.
Fino ad ora, le Ong usavano Malta come porto logistico, in cambio della promessa di scaricare poi i clandestini solo in Italia. Ma la chiusura dei porti italiani ha imposto a Malta di chiudere i suoi alla logistica, pena il pericolo di trovarsi poi costretta – come con la Lifeline – a prendersi i clandestini.
Questo ha avuto inizio con la Aquarius, costretta rifornirsi a Marsiglia. E’ evidente che spostando così a nord il porto logistico, il traffico è finito.