Il ministro leghista asfalta il vescovo: “Vengono prima i poveri italiani”

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“Nella mia citta’, Pavia, un gruppo di immigrati ha bloccato la strada in segno di protesta, perche’ l’insalata di riso era fredda. Ma l’insalata di riso e’ fredda!”.

Non solo: “Vedo tanto bighellonare, vedo tanti telefonini di ultima generazione. Qualche giorno fa un mio concittadino mi chiedeva: ma se scappano da una guerra a chi telefonano tutto il giorno?”.

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Gian Marco Centinaio, ministro leghista delle Politiche agricole, ospite dell’assemblea nazionale di Ue.Coop, risponde così a monsignor Nunzio Galantino, che aveva attaccato il governo aprendo i lavori (si fa per dire): “Mi piacerebbe che una buona volta tutti smettessimo l’atteggiamento curvaiolo e da tifo nello stadio”.

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“Hanno i telefonini di ultima generazione – risponde seccato Centinaio – li vedo, non vuol dire essere hooligan o tifoso”.

“Ci sono tanti cittadini italiani nelle mense dei poveri, tanti che dormono in macchina perche’ non possono piu’ pagare il mutuo”.

Prima gli italiani poveri, quindi. Per spiegare meglio il concetto Centinaio ricorre alla letteratura sacra. L’incipit e’ salviniano: “Lo dico da buon padre di famiglia, pensate a San Martino quando ha diviso il proprio mantello e l’ha dato al bisognoso. San Martino non aveva cento mantelli, non ha diviso il suo mantello in cento parti. Lo ha diviso in due”.