Un esercito di clandestini in marcia. L’Organizzazione Internazionale per i Migranti (Oim), impegnata nella sostituzione etnica in Europa e America, avvisa della presenza di migliaia di immigrati che stanno attraversando il deserto fra Algeria e Niger per poi imbarcarsi verso l’Italia.
Secondo le stime dell’organizzazione – invero un po’ troppo precise – sono 11.276 i clandestini subsahariani arrivati oltre il confine nigerino con l’Algeria ad Assamakka.
“Migranti irregolari, fra cui donne incinte e minori, non dovrebbero essere lasciati senz’acqua e cibo, o lasciati camminare per chilometri con temperature di 30 gradi”, avverte William Lacy Swing, direttore generale dell’Oim. Come se ce li avessimo portati noi. E visto che il Niger non confina con la Siria, dubitiamo fuggano dalla guerra, tra l’altro praticamente finita, in quel martoriato Paese.
L’organizzazione invia regolarmente missioni per raccogliere immigrati disidratati e disorientati e ci sono notizie credibili di persone morte lungo il cammino.
I funzionari dell’Oim ad Assamaka parlano di immigrati che arrivano a migliaia. L’organizzazione mette a disposizione autobus per coloro che sono pronti a tornare volontariamente in patria. Si tratta tuttavia di una sfida crescente, perché il numero degli immigrati in arrivo è in aumento.
“L’unica risposta sono migrazioni gestite”, provoca Swing, secondo il quale bisogna assicurare “che i migranti vengano ovunque trattati con dignità e in maniera sicura e ordinata”.
Chi li ha mobilitati?