Finalmente. La Guardia costiera italiana lancia un avviso ai comandanti delle imbarcazioni che incrociano in zona libica, non solo le Ong, ma anche i complici dei cargo: «Non chiamateci più, rivolgetevi a Tripoli».
Il testo della nota: «Da questo momento, ai sensi della convenzione Solas (Safety of life at sea) i comandanti di nave che si trovano in mare nella zona antistante la Libia, dovranno rivolgersi al Centro di Tripoli e alla Guardia costiera libica per richiedere soccorso».
Una svolta rispetto alla bizzarra decisione PD di prendersi la responsabilità di tutto il Mediterraneo. Una svolta rispetto a quando il numero della guardia costiera italiana ce lo avevano tutti gli scafisti di tutto il Nordafrica:
Quando ISIS diffondeva il numero della Guardia Costiera italiana…
Salvini: “Navi delle Ong si scordino di raggiungere l’Italia”
«In questo momento le navi di due Ong sono nel Mediterraneo, in attesa di caricare immigrati. Le navi di altre tre Ong sono ferme in porti Maltesi. Che strano». Così Salvini su Facebook. «La Lifeline, infine, nave fuorilegge con 239 immigrati, è in acque maltesi. Tutto questo per dirvi che il ministro lo farò insieme a Voi, condividendo tutte le informazioni che sarà possibile e per ribadire che queste navi si possono scordare di raggiungere l’Italia: voglio stroncare gli affari di scafisti e mafiosi!». Nel messaggio postato su Facebook, il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini precisa che le due navi delle due Organizzazioni non governative nel Mediterraneo sono la Open Arms, battente bandiera spagnola e Aquarius, con bandiera di Gibilterra, mentre le navi delle altre tre Ong sono Astral (bandiera Gran Bretagna), Sea Watch e Seefuchs, battenti bandiere olandesi. Il messaggio si conclude con un augurio: «Buon sabato amici, vi voglio bene».