Ventimiglia, rappresaglia di Macron: al confine gendarmi bloccano lavoratori italiani

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Il gendarme sale sul treno partito alle 6.29 da Ventimiglia, tra i più affollati dai frontalieri, alla stazione di Mentone, la prima dopo il confine artificiale che separa l’Italia dall’Italia.

E intima a tutti i passeggeri: «Signori, documenti!». E’ la rappresaglia del signorino dopo la riconquistata indipendenza italiana in politica estera.

Il convoglio arriverà a Montecarlo alle 7.20, con oltre 20 minuti di ritardo sulla tabella di marcia. Ma, a pesare, oltre i ritardo accumulato, il disagio che si aggiunge al disagio di mesi per gli scioperi dei ferrovieri francesi, è soprattutto la consapevolezza, rinvio dopo rinvio, che questa volta la Francia il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone tra i paesi Ue entrato in vigore in Italia nel 1998, lo ha sospeso davvero.

«Al di là dei ritardi per arrivare sul posto di lavoro, una situazione del genere merita approfondimenti da parte delle autorità competenti», dicono i frontalieri.

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Al punto che tra i frontalieri c’è pure chi ipotizza che i controlli estesi a tutti siano in realtà un modo per nascondere un’eventuale abuso: «Secondo me lo stanno facendo per evitare accuse di discriminazione», dice una frontaliera. «Una cosa così non si era mai vista».

Quindi controllano gli italiani perché non potrebbero controllare solo gli afroislamici. Un mix tra arroganza e politicamente corretto.

I segnali del fatto che dopo anni di amicizia e pattuglie congiunte, però, qualcosa ora sia cambiato davvero, arrivano anche dal fronte terrestre ed in particolare della Valle Roia: baluardo italiano incastonato nell’entroterra francese. Dopo il caso di Airole , denunciato dal sindaco Fausto Molinari, con i gendarmi che hanno parcheggiato per 4 ore l’auto in piazza, a lanciare l’allarme è il sindaco di Olivetta San Michele, Adriano Biancheri: «Fanno i controlli, si spingono nel nostro Comune e questo non va bene. Martedì c’è stato un episodio specifico con controlli all’ex valico di Fanghetto. Hanno fermato un’auto ed erano in territorio italiano. Ho denunciato la cosa. Sono episodi che non devono più accadere».

E’ anche l’effetto di anni di traghettamento di clandestini effettuato dal PD: ci siamo riempiti di feccia, non possiamo rimproverare chi non vuole condividerla con noi.

Detto questo, molta di questa feccia la dobbiamo proprio al governo francese.